lunedì 1 agosto 2011

«I partiti e la corsa al voto cattolico Ecco perchè Ciriani è fuori tempo»

Il gazzettino - Lunedì 1 Agosto 2011, 
 Basta con il solito ritornello secondo il quale solo il centro-destra è portatore dei valori cattolici. Stavolta a battere la grancassa è stato Alessandro Ciriani; in un appassionato e applaudito intervento alla convention del PdL, così riporta la stampa, si è permesso di dire che parrocchie, associazioni e organizzazioni di area cattolica, pur avendo goduto di finanziamenti elargiti da Provincia e Regione, attualmente in mano al centro-destra, alle ultime elezioni amministrative hanno votato per il centro-sinistra. Chiara l’accusa: quel mondo cattolico ci ha traditi!
      Ritengo che questo modo di pensare ai cattolici e di trattare la Chiesa e le organizzazioni che al cattolicesimo fanno riferimento sia offensivo. I voti dei cattolici non sono un bottino da estorcere con lusinghe e favoritismi. I cattolici quando esprimono il loro voto ragionano, valutano e scelgono ispirati dai loro convincimenti che possono tradursi in consensi sia per esponenti e formazioni di centro-destra che di centro-sinistra. Il Muro di Berlino è caduto ventidue anni fa e la triade “Dio, Patria e Famiglia” è stata felicemente superata oltre sessant’anni fa da una articolazione di valori racchiusi nella Costituzione repubblicana. Ricordo, altresì, che la Chiesa stessa nel 1995, per bocca di Papa Giovanni Paolo II, ha considerato conclusa la vicenda storica della Dc e perciò dell’unità politica in un solo partito da parte dei cattolici. A Ciriani dico che nessun partito e nessuno schieramento si può arrogare il diritto di rappresentare più di altri i valori dei cattolici tanto più che su circostanze specifiche e valori in questione (vita, pace, solidarietà, salvaguardia del creato, educazione, sussidiarietà, giustizia sociale, famiglia) vi sono consonanze e dissonanze da parte di entrambi gli schieramenti.
      Da cattolico già impegnato all’interno dell’associazionismo intraecclesiale mi sono sempre battuto contro ogni forma di strumentalizzazione. Oggi che sono impegnato in politica tra le fila del Pd continuo a ritenere inaccettabile ogni tentativo di usare i valori del mondo cattolico per ricavarne una contropartita in termini di consensi, tanto più se qualche tentativo proviene anche dal mio partito.
      Vogliamo crescere e diventare adulti nella fede - per chi ci crede - e nella militanza politica? Vogliamo assumere laicamente il compito di fare politica, nel pieno rispetto delle sensibilità di fede di ciascuno, partendo dall’analisi critica delle necessità di una comunità civile costruendo in modo trasparente e partecipato le soluzioni possibili per lo sviluppo di una società migliore nel pieno rispetto delle regole democratiche? Discutiamone apertamente, facciamo chiarezza, cerchiamo di evolvere.
 Presidente Assemblea provinciale
 Partito Democratico di Pordenone