giovedì 6 gennaio 2011

Auto blu, chiusa l’inchiesta. Il pm: processate Ballaman



La Procura di Trieste ha concluso le indagini preliminari: l’accusa per l’ex presidente leghista è di peculato
di Anna Buttazzoni - Messaggero Veneto (06/01/2011)
Il sostituto procuratore di Trieste, Federico Frezza, ha chiuso le indagini preliminari e chiesto il rinvio a giudizio per Edouard Ballaman. L’accusa è quella di peculato perché l’ex presidente leghista del Consiglio regionale ha utilizzato l’auto blu «impropriamente e ripetutamente», è la tesi della Procura della Repubblica.

Il caso era scoppiato il 1° settembre con la pubblicazione sul Messaggero Veneto di un “dossier” con una settantina di viaggi: giorni, spostamenti e motivazioni che mettevano in evidenza un uso disinvolto di auto blu e autista tra maggio 2008 e marzo 2010. Documenti finiti nel mirino di due Procure, quella della Repubblica, appunto, e quella della Corte dei conti. E i magistrati rilevano la responsabilità dell’ex presidente, autosospesosi dalla Lega, dimessosi dal vertice dell’assemblea il 9 settembre e oggi componente del Gruppo misto.
A svolgere le indagini è stato il pm Frezza e nella richiesta di rinvio a giudizio, che sarà esaminata dal Gip del Tribunale di Trieste, evidenzia una decina di viaggi che non troverebbero giustificazioni di tipo istituzionale. L’abuso nell’utilizzo della vettura di rappresentanza si manifesterebbe, per esempio, nel novembre del 2009 quando Ballaman a bordo dell’auto blu, e accompagnato dall’allora fidanzata e oggi moglie Chiara Feltrin, si fece portare all’aeroporto di Venezia per accogliere i parenti di lei, in arrivo dal Sud Africa per partecipare al matrimonio della coppia. O, ancora, quando Ballaman e consorte nel gennaio 2010 si fecero portare all’aeroporto di Milano Malpensa per volare verso il viaggio di nozze. E quindici giorni dopo fu sempre l’autista della Regione in auto blu ad accogliere la coppia al rientro dalla vacanza.

Il legale di Ballaman, Luigi Fadalti del foro di Treviso, è in attesa della notifica dell’avviso da parte della Procura. Ma il processo per Ballaman appare scontato. Anche perché è stato proprio il difensore dell’ex presidente del Consiglio, dopo l’i nterrogatorio di Ballaman effettuato da Frezza a inizio ottobre su richiesta del legale, a sbarrare la strada a eventuali richieste di patteggiamento. La tesi difensiva sembra essere quella di un comportamento portato avanti da Ballaman per prassi consolidata. Come dire: Ballaman ha fatto ciò che fanno tutti gli assegnatari di un’auto blu.  «Non chiederemo alcun patteggiamento – aveva detto Fadalti – e, in caso di rinvio a giudizio, andremo fino in fondo e senza risparmiare nessuno, trascinando in aula come testimoni tutti coloro che riteniamo abbiano qualcosa da dire sulla vicenda e non solo».

Adesso la richiesta di rinvio a giudizio c’è.



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