venerdì 20 maggio 2011

Banchetto Informativo Referendum 12/13 giugno 2011

Nucleare, acqua pubblica, legittimo impedimento: le ragioni di chi vuole abrogare le leggi in discussione.
Saremo presenti:
- domenica 22 maggio 2011 gazebo referendum dalle ore 8.00 alle 12.00 - Via Roma - Municipio
- martedì 24 maggio 2011 gazebo referendum dalle ore 8.00 alle 12.00 al mercato in paizza meyer
- domenica 29 maggio gazebo referendum dalle 8.00 alle 12.00 via della chiesa villanova


cartolina referendum 2011

martedì 3 maggio 2011

Auto blu, Ballaman non va in giudizio invocando il legittimo impedimento


UDINE. Ore 10, inizio dei lavori in Consiglio regionale. Ore 12.30, prima udienza preliminare per l’accusa di peculato per l’uso delle "auto blu". L’ex presidente leghista del Consiglio Edouard Ballaman, oggi consigliere regionale del gruppo Misto, non può essere in entrambe le Aule, nonostante siano vicine, e così ha scelto. Ha scelto l’impegno istituzionale invocando una sorta di “legittimo impedimento” e stamani è giunto in Consiglio regionale, come annunciato ieri dal suo legale Luigi Fadalti.
Si è aperto dunque con un rinvio il processo a Ballaman per l’uso illegittimo, secondo l’accusa, dell’auto blu, caso scoppiato il 1° settembre 2010 con la pubblicazione sul Messaggero Veneto di una settantina di viaggi poco istituzionali compiuti con macchina di servizio e autista. 
È il legale di Ballaman, Luigi Fadalti del foro di Treviso, a spiegare. Ed è il Pd, con la segretaria regionale Debora Serracchiani, ad attaccare. «Ho presentato un’istanza al gip, Raffaele Morvay, segnalando che nella stessa giornata si riunisce il Consiglio e il mio assistito sarà lì per svolgere la sua funzione istituzionale. Ho anche parlato con il giudice – spiega Fadalti – quindi è ragionevole attendersi un rinvio. Che presumibilmente sarà breve, tra giugno e luglio».
Il legale conferma anche la volontà di andare a dibattimento e la linea difensiva: come benefit Ballaman poteva disporre dell’auto blu come voleva. «Si trattava di un esercizio legittimo. Noi sosteniamo – insiste Fadalti – che l’uso della vettura era nelle facoltà del presidente. Non abbiamo debordato, ma fatto nè più nè meno quello che hanno fatto tutti prima».
Ballaman, che si è auto-sospeso dalla Lega e dimesso dalla presidenza dell’Assemblea l’8 settembre, il 6 giugno, invece, comparirà – forse – davanti alla Corte dei conti che gli contesta un danno erariale per 22 mila euro.
Il “legittimo impedimento” invocato da Ballaman non è la legge approvata dal Parlamento l’anno scorso – che vale solo per il presidente del Consiglio e per i ministri –, ma per Serracchiani quello è il “brutto esempio”. «Se oggi a qualcuno pare cosa normale utilizzare un ruolo elettivo per schivare i processi – attacca la democratica –, ringraziamo il cattivo esempio di Berlusconi che sta facendo scuola col suo legittimo impedimento. Per un rappresentante del popolo, a ogni livello, la priorità dovrebbe essere liberarsi il prima possibile dai carichi pendenti e invece sembra si stia diffondendo un malcostume secondo cui gli appuntamenti con la giustizia sono scocciature che si possono rimandare a proprio comodo.
«Visto che Ballaman intende sostenere di aver fatto un uso legittimo dell’auto blu – conclude Serracchiani – il suo interesse, e quello dei cittadini, è accelerare il giudizio» .  

MESSAGGERO VENETO

domenica 1 maggio 2011

Palasport, Cereser: giunta non avvisata dei problemi in atto

ENNESIMO BATTIBECCO DELLA MAGGIORANZA IN CONSIGLIO COMUNALE

PRATA «Il sindaco era a conoscenza del problema da ottobre ma non ha mai avvisato la giunta». Sono parole pesanti come pietre quelle lanciate dall'assessore comunale Gianni Cereser in consiglio l'altra sera. Come previsto, la seduta si è accesa contestualmente all'interrogazione presentata da Simone Giacomet e Dorino Favot del gruppo Giovani idee in comune sulla questione palasport. Incalzato dal capogruppo Giacomet,che protestava per l'aumento di spesa di 217 mila euro e reclamava l'individuazione di un preciso responsabile, il sindaco ha tagliato corto. «Assistiamo a un pesante aumento della spesa a causa dell'errato calcolo dei progettisti - ha attaccato Giacomet -. Dopo avere investito complessivamente circa 250 mila euro fra periti e professionisti affinché il palazzetto dello sport risultasse conforme, al momento della costruzione la ditta si accorge che il terreno non va bene per sostenere le fondamenta. Di chi è la responsabilità? Com'è possibile che, dopo avere consegnato i lavori a ottobre, ad aprile si richieda una variante così sostanziale?». «Il direttore dei lavori, con motivazioni ampiamente esposte in giunta comunale, si è assunto la responsabilità di effettuare una serie di lavori resisi necessari all'avvio dell'opera» ha giustificato il sindaco. A quel punto, però, i malumori in giunta hanno rotto gli argini. Il primo a straripare è stato Cereser. «Noi assessori abbiamo dovuto attendere 5 mesi per conoscere il problema - ha attaccato -. Sono uscito dalla giunta perché chiedevo di capire chi avesse sbagliato e a chi chiedere il rimborso del danno. Approvare la variante 8 giorni dopo non avrebbe cambiato niente ma sarebbe servita a capire meglio la situazione». Non si è trattenuta nemmeno Nadia Pigozzi, il secondo assessore che non ha votato la variante in giunta. «Signor sindaco, non siamo degli incoscienti - ha protestato l'esponente dell'Udc-. Non abbiamo votato perché il caso andava approfondito in maniera più seria». Ha scelto il silenzio, invece, il terzo assessore ribelle, Marzio Maccan, che ha rinviato la resa dei conti a un imminente confronto con il sindaco sulle deleghe ai lavori pubblici. (g.b.) Messaggero Veneto 30 aprile 2011


ECCO IL TESTO DELLA DELIBERA DI GIUNTA DEL 15/04 IN CUI CERESER, MACCAN E PIGOZZI ESCONO DALLA SALA    GC_54-2011.pdf