martedì 3 maggio 2011

Auto blu, Ballaman non va in giudizio invocando il legittimo impedimento


UDINE. Ore 10, inizio dei lavori in Consiglio regionale. Ore 12.30, prima udienza preliminare per l’accusa di peculato per l’uso delle "auto blu". L’ex presidente leghista del Consiglio Edouard Ballaman, oggi consigliere regionale del gruppo Misto, non può essere in entrambe le Aule, nonostante siano vicine, e così ha scelto. Ha scelto l’impegno istituzionale invocando una sorta di “legittimo impedimento” e stamani è giunto in Consiglio regionale, come annunciato ieri dal suo legale Luigi Fadalti.
Si è aperto dunque con un rinvio il processo a Ballaman per l’uso illegittimo, secondo l’accusa, dell’auto blu, caso scoppiato il 1° settembre 2010 con la pubblicazione sul Messaggero Veneto di una settantina di viaggi poco istituzionali compiuti con macchina di servizio e autista. 
È il legale di Ballaman, Luigi Fadalti del foro di Treviso, a spiegare. Ed è il Pd, con la segretaria regionale Debora Serracchiani, ad attaccare. «Ho presentato un’istanza al gip, Raffaele Morvay, segnalando che nella stessa giornata si riunisce il Consiglio e il mio assistito sarà lì per svolgere la sua funzione istituzionale. Ho anche parlato con il giudice – spiega Fadalti – quindi è ragionevole attendersi un rinvio. Che presumibilmente sarà breve, tra giugno e luglio».
Il legale conferma anche la volontà di andare a dibattimento e la linea difensiva: come benefit Ballaman poteva disporre dell’auto blu come voleva. «Si trattava di un esercizio legittimo. Noi sosteniamo – insiste Fadalti – che l’uso della vettura era nelle facoltà del presidente. Non abbiamo debordato, ma fatto nè più nè meno quello che hanno fatto tutti prima».
Ballaman, che si è auto-sospeso dalla Lega e dimesso dalla presidenza dell’Assemblea l’8 settembre, il 6 giugno, invece, comparirà – forse – davanti alla Corte dei conti che gli contesta un danno erariale per 22 mila euro.
Il “legittimo impedimento” invocato da Ballaman non è la legge approvata dal Parlamento l’anno scorso – che vale solo per il presidente del Consiglio e per i ministri –, ma per Serracchiani quello è il “brutto esempio”. «Se oggi a qualcuno pare cosa normale utilizzare un ruolo elettivo per schivare i processi – attacca la democratica –, ringraziamo il cattivo esempio di Berlusconi che sta facendo scuola col suo legittimo impedimento. Per un rappresentante del popolo, a ogni livello, la priorità dovrebbe essere liberarsi il prima possibile dai carichi pendenti e invece sembra si stia diffondendo un malcostume secondo cui gli appuntamenti con la giustizia sono scocciature che si possono rimandare a proprio comodo.
«Visto che Ballaman intende sostenere di aver fatto un uso legittimo dell’auto blu – conclude Serracchiani – il suo interesse, e quello dei cittadini, è accelerare il giudizio» .  

MESSAGGERO VENETO

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