giovedì 2 settembre 2010

La rivoluzione (ciò che vorrei da elettore)

... La rivoluzione, ci vuole. Una rivoluzione che riguardi prima di tutto noi stessi. E vuol dire che noi dobbiamo fare proprio il contrario di così. I giornali si aspettano che noi ci mettiamo a discutere anzi, a litigare sul sistema elettorale? E noi non lo facciamo. E presentiamo le nostre proposte per i precari. Gli addetti ai lavori ci interrogano circa la migliore leadership di un eventuale governo tecnico che ci sappia traghettare verso le prossime elezioni? E noi rispondiamo che abbiamo un'idea per il fisco e per la lotta all'evasione. Tutti si chiedono chi si candiderà alle primarie? E noi, dal momento che tra l'altro si sono già candidati proprio tutti alle primarie, rispondiamo che abbiamo da fare, perché riaprono le scuole. Qualcuno ci cita l'ennesima dichiarazione di Bocchino (che ormai dichiara anche nel sonno)? E noi rispondiamo, sereni, che ci vuole una nuova politica estera, perché questa cosa di Gheddafi è avvilente...

...La rivoluzione deve partire dalle cose che vanno peggio, proprio perché ci sono ampi margini di miglioramento. Ti entra in casa un idraulico. Chiedigli la ricevuta, perché potrai scaricarla dalle tasse. E se facciamo pagare le tasse, poi, anziché creare un tesoretto e discuterne con Diliberto (che è tornato, anche lui), automaticamente le restituiamo a chi le tasse le ha sempre pagate e a chi si
impegna a investire per davvero...

... Una rivoluzione italiana, che parta da dove siamo deboli e incerti. E rompa lo schema della dannata comunicazione di B. Una forma di disobbedienza verso i luoghi comuni e i proverbi che ci accompagnano come fossero mantra. «Non siamo mica qui a pettinare le bambole», «non mettere il carro davanti ai buoi», «non accettiamo lezioni da nessuno». I proverbi, come le cose, si possono cambiare. E la sinistra l'hanno inventata, secoli fa, proprio per cambiare le frasi fatte. Che sono, appunto, da farsi, di nuovo, per rimettere a posto le parole. E le cose.

(Giuseppe Civati)

Nessun commento:

Posta un commento