mercoledì 3 novembre 2010

Il primo cittadino: «Notte da incubo Volontari decisivi»

«Una notte da incubo». Il sindaco Nerio Belfanti intende quella tra lunedì e martedì, in particolare per quanto riguarda una decina di famiglie residenti nell’area golenale che erano state invitate ad allontanarsi dalle loro case. Alcuni sono saliti ai piani superiori, altri sono andati ospiti da parenti. Ma è stata dura anche per molti di coloro che abitano a Prata di Sopra, nel capoluogo, alle Peressine e a Villanova. La pioggia torrenziale e la chiaviche chiuse hanno fatto ingrossare i rii Buidor, fossa Tortuosa e Savalon, causando l'allagamento di strade, case e scantinati lungo le vie Maron, Cartera, Passo, San Giovanni e Peressine. Sono finiti sotto un metro d'acqua pure il rettangolo di gioco, le stutture del campo sportivo di via Opitergina e il Green tennis.
      Coordinati dal sindaco e dal geometra Mario Sartor, sono entrati in azioni i volontari della Protezione civile. Grazie alle idrovore mobili hanno svuotato gli scantinati e i cortili. Cessata la pioggia, nel pomeriggio di ieri la situazione era di nuovo sotto controllo. La provinciale 49 
Prata-Porcia e il collegamento Prata-Visinale, a causa della tracimazione di Noncello e Meduna, fino a tarda notte sono rimaste chiuse al traffico. Dopo le disastrose alluvioni del settembre 1965 e del 4 novembre 1966, Prata non era più stata coinvolta in maniera così massiccia.
      «Ma se alle copiose precipitazioni - sono stati i commenti raccolti tra la gente - si aggiungono l'iniziale malfunzionamento della grande idrovora sul Buidor e la scarsa potenzialità di quella posizionata a Peressine, tutto si spiega». «Comprendo i disagi dei concittadini - replica -. Vorrei tuttavia ringraziare pubblicamente la Protezione civile, che per tutta la notte di lunedì e anche durante la giornata di ieri si è prodigata per alleviarli».
      Romano Zaghet



Mercoledì 3 Novembre 2010 il Gazzettino

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