venerdì 5 novembre 2010

A Prata idrovore inadeguate A pagarne le conseguenze soprattutto la borgata Peressine

«E’ venuto il momento di concentrarci sulla rete idrica interna». Il sindaco di Prata, dove ancora per tutta la giornata di ieri si è operato per liberare scantinati dall’acqua nel capoluogo, a Villanova, a Prata di Sopra e in borgata Peressine, ha individuato la priorità nei prossimi interventi richiesti alla Regione. «In questi giorni abbiamo operato strenuamente per limitare i danni e i disagi per i cittadini – si è espresso Nerio Belfanti –. Va detto che, a differenza che nel 2002, non c’è stata la stessa tensione grazie alla garanzia che ci è venuta dal sapere che l’argine del Meduna non temeva rottura in seguito ai lavori realizzati in questi anni. Questa sicurezza ci ha permesso di deviare l’attenzione e le forze disponibili sulle criticità interne. Ecco allora che è emersa la necessità di provvedere al potenziamento delle idrovore. È questo che abbiamo chiesto alla Regione: una maggiore disponibilità di idrovore sul territorio comunale così da risolvere ogni disagio. L’importanza delle idrovore è data da questa realtà: nel momento del bisogno abbiamo richiesto pompe a vari Comuni, ma nessuno è riuscito a mettercene a disposizione perché erano già tutte impegnate». Nell’occhio del ciclone è finita così l’idrovora di borgata Peressine, rivelatasi inadeguata per affrontare la quantità d’acqua riversatasi dai campi alle strade e agli scantinati. I danni maggiori li hanno subiti le tre case Vendrame che sorgono di fronte agli impianti sportivi. L’intervento di salvataggio nelle case, nelle quali martedì erano entrati sino a 20 centimetri d’acqua, sono proseguiti ieri, ma nella borgata non tutte le strade secondarie erano state ancora sgomberate. Soltanto il provvidenziale soccorso della squadra e dei mezzi della Protezione civile di Caneva, una volta rientrata l’emergenza nel comune pedemontano, ha consentito di contenere i danni. Critiche sono piovute anche sulla nuova idrovora sul rio Buidor a Prata di Sopra. «Ci siamo resi conto di quanto importante sia stato quell’intervento per la messa in sicurezza dell’abitato della frazione, tradizionalmente sotto tensione in eventi alluvionali simili – ha premesso il sindaco Belfanti –, ma dobbiamo ammettere che il nuovo impianto si è avviato lentamente al primo momento del bisogno. Anche in via Capovilla la situazione di crisi è stata motivata dall’inadeguatezza dell’idrovora». Meno concessioni, raccogliendo il disappunto montante nella frazione, ha fatto il Partito democratico che ha colto l’occasione per attaccare l’amministrazione comunale. «A Prata di Sopra si pensava che tutti i problemi fossero risolti con le nuove mega-idrovore e invece... – è la considerazione dei Democratici –. Non dubitiamo della bontà e del buon operato degli amministratori di Prata, ma vorremmo capire perché impianti finiti l’anno scorso non funzionano o non sono stati messi in funzione per tempo. Cos’è successo?». Le sei famiglie sfollate, intanto, non hanno fatto ancora ritorno alle proprie abitazioni a Prata di Sopra, Villanova e Ghirano. Nell’ultimo decennio è la seconda volta che ciò avviene. Nel 2010 è ancora possibile concedere l’abitabilità in golena? Giacinto Bevilacqua

Messaggero Veneto — 04 novembre 2010   pagina 02   sezione: PORDENONE

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