lunedì 20 giugno 2011

Alla Profim non si molla

 turno, giorno e notte, senza mai mollare. È così che i 91 lavoratori della Profim difendono il posto di lavoro e la dignità delle proprie famiglie. Anche di domenica. Il presidio è cominciato mercoledì scorso e continuerà finchè i lavoratori non riusciranno a intravedere uno spiraglio di salvezza. Questa che inizia sarà una settimana importante. Tra oggi e domani è attesa l’ufficializzazione della richiesta di concordato preventivo. Questa mattina, annuncia Michele Sica (Cgil), le Rsu hanno convocato un’assemblea per fare il punto. È probabile che non si parli soltanto della Profim, ma che si discuta anche sul «silenzio», come lo definiscce Sica, calato sul settore del mobile. «Nessuno ne parla - afferma il sindacalista della Cgil - Eppure ci sono moltissimi operai in cassaintegrazione e moltissime aziende chiuse. Noi temiamo l’effetto domino».
      La paura è che ciò che sta succedendo nell’azienda di Maron possa succedere tra qualche mese in altre realtà di Prata, Brugnera o Tamai. «Vogliamo comunicare con grande forza questa crisi - continua Sica - C’è il rischio che in questa zona nel giro di un anno la crisi faccia terra bruciata». Lo sanno molto bene le decine di operai che da mercoledì hanno portato la loro solidarietà ai lavoratori del gruppo Florida che presidiano la Profim. Preoccupatissima la giunta comunale di Prata, anche perchè la crisi Profim, se non si troverà una via d’uscita, avrebbe riflessi pesanti sull’indotto (circa un migliaio di persone). Finora nessun politico è andato a parlare con i gli operai, uomini tra i 30 e i 50 anni che provengono da tutta la provincia, che lavorano a singhiozzo da cinque mesi e da tre anni fanno i conti con la cassa integrazione a rotazione.


Il gazzettino 20/06/2011

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