mercoledì 15 giugno 2011

L’assemblea dei lavoratori Florida ha detto sì all’accordo

L’assemblea dei lavoratori Florida ha detto sì all’accordo formulato dalla nuova società e dai sindacati per tentare di salvare il mobilificio di Prata dal tracollo. Ieri mattina, infatti, il 95 per cento dei votanti (presenti in 136 su 148) ha accettato le misure concordate con la "As Home" e ieri pomeriggio l’accordo è stato firmato nella sede di Unindustia. Un accordo sul quale la Fillea Cgil sia la Cisl si dicono moderatamente ottimiste, ricordando che rimane l’incognita dell’ammissione al concordato e la sua omologazione. Quindi la parola ora passa ai giudici.
L’accordo di rilancio, come già anticipato ieri dal Gazzettino, prevede la ripartenza con 67 lavoratori e il ricollocamento di altri 10 nell’arco di un anno, in cui le verifiche saranno bimestrali. Per quanto riguarda gli scatti di anzianità, la loro maturazione ripartirà da zero, con incremento ogni 2 anni. Però il 50% cento del già maturato sarà subito riconosciuto come un superminimo non assorbibile. Mentre l’incentivo, frutto di contrattazione provinciale, compreso tra i 90 e i 130 euro, sarà corrisposto in busta paga nella seguente misura: per i primi 16 mesi al 55 per cento; dai 16 ai 24 al 70% e dopo i 24 mesi al 100%.
Il prossimo passo ora spetta alla nuova azienda, spiegano Giovanni Facca della Fillea Cgil e Stefano Brunetta della Cisl. «La As Home, della quale per ora conosciamo solo l’mministratore delegato, Paolo Paparotto - continua Brunetta - entro la fine del mese dovrebbe farsi avanti spiegando da chi è composta e rassicurando sulla sua capacità finanziaria. Inoltre deve firmate il contratto per l’affitto del ramo d’azienda ed entro il primo ottobre decidere chi manterrà a lavorare. Semprechè il giudice acconsenta. Dal canto nostro abbiamo chiesto la valutazione congiunta dei dipendenti che saranno mantenuti in attività. Ci preme - ha ribadito Brunetta, che sia rispettato il genere e che non siano penalizzati i più deboli».
I sindacati stanno inoltre valutando le posizioni contributive dei lavoratori che sono ormai vicini alla pensione, per valutare se il periodo di Cig possa essere loro utile per maturarla, con conseguente fuoriuscita indolore dal mondo del lavoro.

IL GAZZETTINO 15/06/2011

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